Punta Manara è il promontorio che divide Sestri Levante da Riva Trigoso.
Una volta percorso il sentiero molto panoramico e arrivati a Punta Manara, si ha una veduta spettacolare su entrambi i borghi e sulla Baia del Silenzio.
La vista spazia da Portofino fino a Punta Mesco!
Noi siamo partiti da Sestri Levante e abbiamo percorso un itinerario ad anello che ci ha portati prima sul Monte Castello (266 metri s.l.m.) e poi a Punta Manara (176 metri s.l.m.) ricollegandoci successivamente al sentiero dell’andata per tornare alla macchina.
Volendo da Punta Manara si può scendere a Riva Trigoso e rientrare in autobus.
È un trekking percorribile con i bambini in quanto non ci sono punti esposti ma non è proprio così semplice come abbiamo letto su diversi blog prima della nostra partenza.
Vi spiegheremo meglio più avanti, nella sezione Come arrivare.
Per fortuna partiamo sempre equipaggiati di tutto punto e nostra figlia di 3 anni e mezzo è un’ottima camminatrice quindi non abbiamo avuto particolari problemi.
Di seguito troverete la descrizione passo passo dell’itinerario e i nostri consigli per percorrere questo bellissimo trekking con i bambini.
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Trekking a Punta Manara: partenza da Sestri Levante e consigli per percorrerlo con i bambini
Il sentiero che porta a Punta Manara con partenza da Sestri Levante, ha diversi punti di accesso. Quelli più battuti sono:
☛ il sentiero che parte dal centro storico, in Vico del Bottone che si trova a metà di Via XXV Aprile (in prossimità del vicolo, troverete alcuni forni dove eventualmente comprare il pranzo);
☛ il sentiero che parte dal cimitero dove troverete un grande piazzale dove parcheggiare gratuitamente la macchina (attenzione perchè in alcuni punti invece è zona disco e si può lasciare la vettura un’ora al massimo).
L’informazione più importante che vogliamo segnalare, soprattutto se avete bambini ancora piccoli o non molto allenati, è che il sentiero che parte dal centro storico, è una passeggiata facile che sale leggermente ma senza grandi difficoltà.
Vivecersa, il sentiero che parte dal cimitero, è uno “spaccagambe“.
Non ci sono tratti esposti quindi di per sè non è pericoloso, ma è costituito per la maggior parte da rocce e massi abbastanza alti per le gambe di un bambino e nostra figlia ha dovuto spesso “arrampicarsi”.
Quindi è importante secondo noi avere questa informazione prima del trekking in modo da scegliere il percorso in base alle condizioni personali.
Passeggiata a Punta Manara: sentiero
Si lascia la macchina nel parcheggio adiacente al cimitero e si imbocca il comodo sentiero, segnalato dal pannello informativo dell’escursione, che inizia in leggerissima salita.
Segnavia da seguire: rettangolo rosso.
Dopo 5 minuti si arriva ad un bivio con un altro cartello che indica la strada che sale ripida sulla destra. Il segnavia da seguire è adesso costituito da due triangoli rossi.
Il percorso è abbastanza faticoso, servono un pò di fiato e muscoli buoni. Fin da subito è però molto panoramico!
Dopo circa una mezz’oretta, si arriva al primo belvedere da cui si può ammirare la Baia del Silenzio in tutto il suo splendore.






Da qui si può decidere se salire sul Monte Castello, compiendo così un percorso ad anello, o se andare direttamente a Punta Manara (sentiero pressochè pianeggiante).
Noi abbiamo scelto la prima opzione: il sentiero si addentra nel bosco e, sempre in salita, porta sulla sommità del Monte Castello (266 metri s.l.m.), contrassegnata dal cartello e da un paio di tavolini dove fare un pic-nic. Tenete conto una mezz’oretta circa.
Ci troviamo all’interno quindi non si ha più la vista sul mare.


A questo punto inizia la discesa (seguire il segnavia contrassegnato dai 3 pallini rossi) che, in circa 15 minuti, porta al Bivacco Manara o spianata del telegrafo, con alcuni tavoli da pic-nic all’ombra degli alberi e un utile bagno.
Da qui una scalinata ripida (ma fattibile anche con i bambini), porta alla cima del promontorio dove si trovano i ruderi di una vecchia torre di avvistamento saracena.
La Torre di Punta Manara era una delle torri di avvistamento a pianta circolare che si ritrovano anche su altri promontori liguri.
Successivamente è divenuta un mulino a vento e nel secolo scorso ha trovato nuova vita come base per un telegrafo: da qui “Telegrafo” ovvero l’altro nome con cui viene chiamato il promontorio di Punta Manara.
Dalla cima di Punta Manara si ha una vista panoramica strepitosa sul mare e sui golfi di Sestri Levante e Riva Trigoso.
Noi siamo saliti con nostra figlia e non abbiamo avuto particolari problemi: magari se il bambino è piccolo è meglio tenerlo per mano.
In cima il sentiero è a strapiombo sul mare ma ripeto, non è un sentiero così stretto da limitare l’accesso ai bambini.






A questo punto ci vuole una mezz’oretta circa per immettersi sul sentiero dell’andata e rientrare alla macchina.
Quanto tempo ci vuole per arrivare a Punta Manara?
Il sentiero ad anello che abbiamo percorso da Sestri Levante con arrivo a Punta Manara passando per il Monte Castello, è lungo 4 km con un dislivello di 296 metri.
Noi abbiamo impiegato circa 1 ora e 40 minuti (contando qualche piccola sosta per riposarsi e scattare le foto).
Informazioni utili per la passeggiata a Punta Manara
Il percorso è indicato molto bene grazie agli svariati cartelli posizionati lungo il sentiero e si possono trovare diverse panchine dove riposarsi e ammirare il panorama.
Non è un trekking percorribile tutto l’anno a causa del caldo in quanto è quasi del tutto esposto e in estate secondo noi non è molto fattibile soprattutto con bambini al seguito. Le mezze stagioni sono l’ideale.
Non dimenticate cappellino per i più piccoli, crema solare e grandi scorte di acqua in quanto non ci sono fontane lungo il percorso.
Servono scarponcini da trekking, se ha appena piovuto il sentiero può diventare scivoloso.
Fate attenzione con i bambini nei tratti a picco sul mare.
Non è possibile portare il passeggino.
Trekking a Punta Manara: conclusioni
Bellissimo trekking molto panoramico da fare con i bambini che si snoda in mezzo a corbezzoli, lecci e pini marittimi con i colori e i profumi tipici della macchia mediterranea.
Da preferire le mezze stagioni e, come indicato qualche paragrafo sopra, decidere preventivamente quale percorso fare in base all’età dei bambini e al grado di allenamento.
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